“I can buy myself flowers”. Risuona nella mia mente la canzone di Miley Cyrus quando ripenso al momento esatto in cui ho deciso di amarmi, un po’ di più. Qualche anno fa, passeggiando per Milano, mi imbatto in un bucolico negozietto, elegante, raffinato ma l’imbarazzo mi blocca: forse non me lo merito un fiore. Qualche anno dopo, a Lodi, rivedo quella boutique colma di fiori, straboccante di colori e felicità con uno stile rétro e quel nonsoché che mi fa sognare ad occhi aperti. Penso che è giunto il momento di vivere appieno! Mi regalo un bellissimo mazzo di tulipani mentre conosco Alessandro, l’anima di Frida’s Lodi.
Ironico, professionale, onesto (se non ha alcune tipologie di fiori ti consiglia il negozio dietro l’angolo che sicuramente saprà soddisfarti). Alessandro con il suo aplomb, ti conquista e ti guida nel magico mondo floreale. E così scopri che la digitale è tanto bella quanto velenosa e che il cavolo ornamentale si chiama in realtà brassica. Lo trovo geniale: in quel piccolo laboratorio, che lui stesso definisce disordinato, io ci vedo solo creatività, passione, unicità. È un vero artista!
1. Ciao Alessandro, quando nasce la tua passione per i fiori?
“Ha sempre fatto parte di me, ma devo dare atto alla mia nonna materna. Viveva con noi in Brianza in una villetta con giardino: lei si occupava dei fiori e il nonno dell’orto. Sono nato e cresciuto amando la frutta, la verdura e, ovviamente, le piante”.
2. Anche i tuoi studi ti hanno permesso di approfondire la flora?
“In realtà no, mi hanno portato alla fauna! Mi sono laureato in medicina veterinaria e poi sono partito per un tirocinio a Bologna. Tra il 2008 e il 2009 è scoppiata la mania del Cake Design e me ne sono innamorato”.
3. Come è avvenuto il passaggio alla nuova vita?
“Ho iniziato a livello amatoriale, appassionandomi e studiando man mano sempre di più quest’arte. In particolare ho adorato, fin da subito, i fiori in pasta di zucchero perché sembravano reali! Approfondendo il tema ho scoperto che il Cake Design nasceva in Inghilterra e da hobby, pian piano è diventato un lavoro per le pasticcerie della zona in cui risiedevo tanto da portarmi a campionati internazionali: per ben due volte mi sono aggiudicato il bronzo al Cake International di Birmingham”.
4. Quando l’idea di aprire una boutique?
“Nell’era Covid c’è stata una transizione: cercavo un nuovo lavoro. Complice il consiglio di un amico, ho pensato di aprire un franchising con Frida. Conoscevo bene il brand perché è originario di Bologna, città dove ho vissuto diversi anni e, come tutti, ne ero rimasto affascinato: i negozi Frida sono letteralmente un’invasione floreale. Ho contattato il direttore commerciale e ci siamo conosciuti proprio il giorno di San Valentino…”.
5. Quale miglior auspicio?! Così nel 2021 approdi a Lodi. Raccontaci come nasce l’ispirazione per un mazzo, cosa visualizzi?
“Sì, da maggio 2021 sono qui presente nella bassa lodigiana per regalarvi le mie creazioni! Con onestà, non visualizzo, mi lascio trasportare dal momento. Quando compongo, guardo i cesti e creo qualcosa di spontaneo, naturale. Credo che alcune attitudini siano congenite, c’è una predisposizione al gusto, alla bellezza, all’armoniosità e a i colori e credo, senza falsa modestia, di avere questa dote”.
6. Una passione latente e innata. Ami il tuo lavoro quindi…
“Sì, amo quello che faccio anche se mai avrei pensato di aprire un negozio di fiori. Sebbene, in verità, la sindrome da crocerossino floreale ci sia sempre stata: in un supermercato quando notavo una pianta soffrire decidevo di acquistarla per prendermene cura, della serie – Io ti salverò! -”
7. Consigli Time.
Il fiore più bello da regalare?
“Prediligo quelli più particolari, nelle colorazioni o nella struttura. Adoro abbinare colori contrastanti ma pur sempre bilanciati e armoniosi. Maggio si avvicina, sicuramente le peonie sono un must-have. Poi dipende dalla zona in cui lavori: ad esempio i garofani nel lodigiano vanno molto, magari a Firenze nessuno li comprerebbe”.
Come possiamo far durare di più i fiori recisi?
“Dipende dal fiore: le rose e le peonie vogliono tant’acqua fresca, da cambiare tutti i giorni ma in generale: ascoltate il fiorista! Che sia il vostro mantra!”.
Ma non tutti i fioristi sono così generosi…
“Io ci tengo a consigliare le giuste cure, anche perché ho ben in mente un personaggio che ha lasciato i fiori senz’acqua con 40°, per poi chiosare – i tuoi fiori non durano e ho dovuto buttarli! –
Per le spose: un bouquet evergreen? E Il tuo bouquet da sposa perfetta?
“Con le rose non ci si sbaglia mai! Personalmente, però, amo i bouquet floreali più stravaganti e originali. Ho sdoganato i bottoncini (per intenderci i crisantemi) nella variante rosa chiaro o verde. Per un bouquet Boho Chic consiglio le pampas con colori più decisi, azzurro e bordeaux”.
E per una nascita?
“Per le bimbe è più facile perché si può andare sulla certezza del rosa. Per i bimbi è più complicato: di solito metto roselline bianche o lisianthus con bottoncini verdi e fiori distintivi come l’eryngium o, ancora, fiori secchi tendenti al blu/azzurro”.
Se dovessi scegliere il fiore dell’amore? Quando per amore intendo l’amore a tutto tondo e non solo sentimentale?
“Difficile rispondere a questa domanda, sono romantico come un pezzo di prosciutto! Se nell’immaginario collettivo rimane la rosa, per me è troppo tradizionale. Sceglierei la peonia anche se amo di più le piante dei fiori recisi quindi dire che vince tutto la digitale”.
Cosa regalare ad un uomo?
“I tulipani, passe-partout per tutti ma, azzarderei anche il corallo e il fiore del corallo, la cosiddetta Jatropha”.
Sdoganiamo la rosa rossa per la donna… cosa omaggiamo?
“Per l’inverno non sottovaluterei la pianta della brassica, detta comunemente cavolo ornamentale. Abbinata con lo statice lilla e i bottoncini verdi è pazzesca! Se non si fosse capito… amo i bouquet country con uno stile all’inglese”.
Quali fiori sono banditi?
“Quelli privi di buon gusto, un po’ demodé, per il mio modestissimo parere: rose blu, echeverie colorate, girasoli, gerbere e dulcis in fundo le richiestissime rose rosse!”.
8. Un aneddoto da ricordare?
“Primo giorno di apertura: allestisco il dehors con le peonie sfrangiate rosse e bianche e la sig.ra Lucia, prima cliente in assoluto, chiede di poterle acquistare. Alla domanda: Quante gliene do? – Lei risponde: Tutte! – Erano talmente belle e setose che tutti i passanti le accarezzavano tanto da costringermi a mettere un avviso ‟Non toccateci siamo vere!”.
Frida è un franchising in espansione, per scoprire in quale città potete immergervi nel fantastico paradiso floreale visitate il sito FRIDA
FRIDA’S LODI
Corso Vittorio Emanuele II, 17 – Lodi
Tel/Cell: +39 0371750368 – Mail: lodi@fridas.it

Photocredit @Laura Marangon